Capitolo 9
- Luca F. A. La Fauci
- 14 set 2021
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 26 set 2021
(estratto: 2 pagine di 23)
Benvenuto nel nono ed ultimo capitolo dedicato alla formazione teorica.
In esso indaghiamo su quale attività ginnico sportiva sia da preferire se si vuole vincere la battaglia contro il grasso.
Concetto n° 9: .....omissis.....
Il nostro corpo, al fine di garantire la propria sopravvivenza, ha la capacità endemica di adattarsi e modificarsi per resistere a qualunque accadimento. Muscoli e grasso sono anch’essi regolati in virtù di questa capacità di adattamento. La riduzione di grasso corporeo e l’accumulo di massa magra sono il risultato di una risposta adattativa messa in opera a più livelli dall’organismo umano.
La strategia vincente, come abbiamo già detto, consiste nel perdere grasso e contemporaneamente acquisire massa magra. I due procedimenti viaggiano insieme, non in momenti diversi. Ancora oggi si sente asserire che occorra prima perdere peso velocemente e poi, quando si è rimasti come dei palloncini sgonfi (con la pelle cadente ed afflosciata), fare un po’ di palestra per mantenere… ma mantenere cosa? Il palloncino sgonfio?!
Un dimagrimento rapido danneggia così tanto il derma che solo nei casi meno gravi e con i soggetti più giovani si può sperare in un recupero completo della tonicità della pelle che altrimenti resta flaccida a vita.
Se un individuo è in una condizione in cui il sovrappeso costituisce un imminente pericolo per la sua vita ha senso sottoporsi ad una rapida riduzione del peso ponderale. In tutti gli altri casi il dimagrimento deve essere affrontato con moderazione, per non causare danni collaterali.
Dimagrire è un po’ come rinascere e chi vuole perdere peso lo fa per sentirsi e vedersi meglio. In un progetto di dimagrimento a lungo termine l’epidermide ha una maggiore possibilità di adattarsi, mantenendo la sua naturale elasticità e restando aderente ai tessuti sottostanti che hanno subito il graduale svuotamento.
Capisco benissimo l’entusiasmo e la volontà che spingono verso l’ancestrale desiderio del tutto e subito, ma siamo veramente sicuri di volere un corpo che sembra ricoperto da chewingum squagliato?
Lo so, sono stato cattivo, ma è mio dovere farti riflettere.
Tutti quei metodi proposti per rassodare che si trovano “in giro”, (cremine, massaggi, esercizi, tutori, ecc.) possono aiutare solo nei casi di minima ipotonia. Per i quadri di cedimento strutturale del derma ci vuole solo il bisturi del chirurgo estetico che comporta sofferenza, spese ed evidenti cicatrici (ancora oggi).
Lasciamo questi approcci drastici a chi rischia veramente la vita a causa del sovrappeso e proseguiamo con la nostra sana ed infallibile strategia scientifica.
9.1 .....omissis.....allenamento
.....omissis.....
...un’attività che impegna prevalentemente gli arti inferiori per correre, saltare, spingere o scalciare non solo ottimizza nel tempo la muscolatura delle gambe ma condiziona anche quella del resto del corpo. Nel lungo periodo i gruppi muscolari minormente impiegati subiscono una trasformazione, diciamo un downgrade.
Gli aminoacidi dei muscoli meno impegnati, nel corso delle lunghe sedute di allenamento, vanno incontro al progressivo smantellamento, per essere utilizzati dal metabolismo energetico che sostiene i muscoli al lavoro con la costante produzione di glucosio. Si viene a creare, nei muscoli poco utilizzati, un’ipotrofia localizzata, condizione antiestetica e pericolosa che, tra le altre cose, si traduce .....omissis......
La soluzione potrebbe sembrare scontata, vale a dire l’utilizzo di una disciplina ginnica che coinvolga tutto il corpo contemporaneamente, come ad esempio il nuoto o gli allenamenti funzionali (per dirne una alla moda), ma non è proprio così.
Il problema non si risolve ed il corpo continua a mangiare i propri muscoli, questa volta attingendo più o meno da tutti, per riuscire ad andare avanti con lo sforzo fisico. Come abbiamo già detto il problema non è la disciplina ginnica, ma la sua programmazione.
Usando un linguaggio un po’ più tecnico, se è vero che scegliendo attività fisiche a vasto coinvolgimento muscolare si va migliorare l’efficienza specifica di più distretti muscolari (fossero anche tutti), d’altro canto l’effetto sarcopenico (la perdita di muscolo) rimane come necessità, .....omissis..... nel lungo periodo, per far fronte ad attività ginniche frequenti e di lunga durata, a sistema energetico misto (aerobico ed anaerobico lattacido).
L'atteggiamento corretto (come abbiamo già precisato ma è bene ripetere) non è allenarsi per bruciare più calorie ma .....omissis......
Errore n° 9: le attività migliori per dimagrire sono quelle che fanno sudare, perché fanno perdere peso e centimetri ad ogni allenamento
Un altro grosso errore, molto popolare, si riscontra nel motto: “suda per dimagrire” (aggiungerei che, citando il rag. Ugo Fantozzi: “È una cagata pazzesca”).
Sudare è un sofisticato quanto arguto meccanismo che il nostro corpo adotta per dissipare il calore in eccesso.
La perdita di peso ad esso correlata è esclusivamente dovuta alla perdita di liquidi che, tra l’altro, devono essere prontamente reintegrati. Stiamo parlando di una perdita di peso dovuta a disidratazione momentanea, condizione pericolosa che aumenta il rischio di patologie renali e cardiovascolari, dato che parte di questi liquidi proviene dal sangue.
La consapevolezza di quanto sia complessa e, tutto sommato, delicata la nostra natura umana è un passo importante verso il successo.
La macchina corpo obbedisce ad ogni comando efficientemente, senza mezze misure. È pronta al sacrificio pur di portare a termine il compito motorio impartitole. Di fatto, il corpo, non capisce la differenza tra finzione e realtà, non ha il senso dell’umorismo o il senso di responsabilità. Il corpo, quando è impegnato in un’attività intensa, lotta sempre per la sopravvivenza ed a tal fine è pronto a tutto. Lo sanno bene gli sportivi d'élite, che, con costante e minuziosa attenzione provvedono ora dopo ora, giorno dopo giorno, tutto l’anno, al mantenimento, al controllo ed alla messa a punto del proprio “io biomeccanico” e che, nonostante ciò, sovente incappano nell’overtraining, una condizione di stress eccessivo dovuta all’allenamento che, nei casi peggiori, conduce alla morte.

Evitare sforzi intensi e di lunga durata perché non servono per dimagrire
Foto di Nicole De Khors da Burst
Non è consigliabile buttarsi a capofitto in un’attività ginnico sportiva di lunga durata che richieda resistenza alla forza e/o alla velocità (la resistenza è il grado di impegno organico e muscolare nel tempo), soprattutto quando l’intento è dimagrire.
Senza una guida o l’adeguata preparazione è controproducente oltre che rischioso.
Ciò che va bene per un atleta allenato ha effetti negativi su una persona non preparata fisicamente. Per divertimento (quando si è in salute) ci si può cimentare in qualunque attività, con le debite precauzioni, nella logica del “dove c’è gusto non c’è perdenza”.
Se, tuttavia, la scelta motoria è finalizzata al dimagrimento è obbligatorio piantare dei paletti.
I gesti atletici che richiedono un’elevato impegno organico e muscolare consumano come fonte d’energia principale il glucosio.
Superati
.....omissis.....
le attività particolarmente intense danneggiano i muscoli (le microlesioni che causano i dolori del giorno dopo) predisponendoli maggiormente al catabolismo, cioè ad essere smantellati.
Capisci ora come sia inutile e deleterio “ammazzarsi a casaccio di fatica”!?
C’è da sottolineare come queste tipologie di attività (intense, continuative e di durata superiore .....omissis.....), soprattutto se abbinate ad una dieta scriteriata, producano una grande quantità di radicali liberi, in particolare i ROS, le specie reattive dell’ossigeno che danneggiano la cellula, favorendo l’invecchiamento e vari altri problemini.
Tranquilli: tutto ciò non accade con un singolo allenamento ma con il metodico e costante ripetersi di più allenamenti settimanali, non adeguatamente strutturati e programmati. Se il preparatore atletico vuole programmare attività frequenti e di lunga durata, non per dimagrire (visto che non sono idonee), ma come base per una preparazione atletica specifica, deve anche programmare delle fasi di scarico e proporre saltuarie misurazioni dello stress ossidativo e dell’azotemia.
Ma allora qual è la pratica ginnica giusta per dimagrire?
Segreto n° 9: la pratica ginnica fondamentale per il programma di dimagrimento .....omissis.....
.....omissis.....
L’aspetto ormonale, tanto importante quanto complesso, rappresenta l’ultimo importante segreto di questa guida.
Segreto n° 9 bis: è tutta una questione ormonale
Torniamo agli ormoni: ne abbiamo già parlato nei capitoli precedenti, in particolare in quello dedicato ai carboidrati, ed ora ne concludiamo la trattazione.
Il nostro corpo produce giornalmente una cinquantina di differenti ormoni che hanno il compito di gestire e regolare il funzionamento dell’organismo umano. I livelli ormonali variano da persona a persona e, pur mantenendosi all’interno di un range di normalità, oscillano tra un minimo ed un massimo, con conseguenti ed evidenti variazioni fisiologiche.
È giusto affermare che a livelli ormonali diversi corrispondano persone diverse. Questo perché gli ormoni ci influenzano sia fisicamente che mentalmente. Non saremmo stati ciò che siamo se avessimo avuto un profilo ormonale differente.
La produzione ormonale di base subisce l’influenza ambientale, seguendo precisi ritmi giornalieri (circadiani), in linea di massima organizzati sull’alternanza luce e buio, sonno e veglia. In virtù di questi ritmi, nel corso delle ore di luce prevalgono gli ormoni utili alle prestazioni psicofisiche, mentre nelle ore di buio prevalgono gli ormoni necessari al sonno ed alle relative attività di recupero psicofisico.
Digiuno e sazietà, attività fisica e riposo sono le altre variabili di maggior impatto sull'assetto ormonale. Di come sia evidente l’azione del cibo su alcuni ormoni ne abbiamo parlato nei capitoli precedenti, in particolare affrontando la .....omissis.....
Segreto n° 9 ter: il terzo aspetto basilare è .....omissis..... l’esercitazione motoria
.....omissis.....
Riassumendo:
a. .....omissis.....
b. .....omissis.....
c. .....omissis.....
d. .....omissis.....
e. .....omissis.....
Detto questo, concludiamo il capitolo stilando un modello ideale a cui attenersi per massimizzare la valenza dimagrante dell’attività fisica, in virtù .....omissis.....:
1. .....omissis.....
2. .....omissis.....
3. .....omissis.....
4. .....omissis.....
5. .....omissis.....
6. .....omissis.....
.....omissis.....
Lo so come ti senti. Sei pronto e soprattutto consapevole che questa volta ce la puoi fare perchè sai come fare ed è la sacrosanta verità, ma aspetta, non avere fretta. Ci sono tanti particolari e tanti accorgimenti che dobbiamo ancora incastrare per bene, perchè la teoria non è la pratica.
Per cui facciamoci un altro round, capione. Un altro capitolo in cui mettere in pratica tutta la nostra nuova
cono scenza.
......omissis.....
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