Capitolo 3
- Luca F. A. La Fauci
- 19 set 2021
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 26 set 2021
(estratto: 2 pagine di 8)
Benvenuto nel terzo capitolo della guida scientifica per dimagrire mangiando anche i carboidrati.
È fondamentale, prima di procedere, che abbiate letto l’introduzione, il primo ed il secondo capitolo.
Passiamo ora al
Concetto n° 3: più della quantità conta la qualità del cibo!
Se non si introduce cibo a sufficienza, rispetto alle nostre reali necessità energetiche, si va incontro ad un progressivo deperimento, una perdita di peso dannosa che se protratta lungamente conduce alla morte.
Il cibo è la vita, di sicuro esso non è il nostro nemico.
Il cibo fornisce il materiale biologico di cui il nostro corpo è fatto.
Elevandoci dalla semplicistica conta calorica, gli alimenti si distinguono principalmente in base alle proprietà nutrizionali, fino a divenire, in virtù di queste, essenziali, cioè necessari per la salute.
Ogni parte di noi è soggetta a costante modificazione e rinnovamento. Sono una cinquantina di miliardi le cellule del corpo che ogni giorno vengono rimpiazzate. Per questa continua rigenerazione l’organismo utilizza il materiale introdotto mediante l’alimentazione (ma anche mediante la respirazione e l’assorbimento transcutaneo).
“Siamo quello che mangiamo”, disse Feuerbache per sottolineare l’importanza dell’aspetto nutrizionale del cibo, aspetto che qui teniamo in massima considerazione.
In un’ottica rivolta al dimagrimento, i cibi sono visti come alimenti, più che come nutrienti, cioè sono inquadrati come fonte d’energia e per quante calorie apportano.
L’energia fornita da ogni alimento varia in base alla tipologia ed alla quantità di macronutriente in esso presente. La quantità di cibo introdotta giornalmente è misurata in chilocalorie così come la quantità di energia consumata nei vari processi vitali del nostro organismo. Grazie all’utilizzo della stessa unità di misura si può tracciare un facile parallelismo tra energia introdotta ed energia consumata.
In uno stato di normalità l’attività psicofisica condiziona la necessità di cibo e, viceversa, la disponibilità di cibo condiziona l’attività psicofisica.
Nel momento in cui questo equilibrio si altera si vengono a creare degli scompensi: il più comune (ed anche quello di maggior rilievo per noi in questa sede) è l’accumulo di massa grassa.
Per farla semplice diciamo che questo accumulo è legato allo squilibrio tra l’energia introdotta e l’energia consumata. Si badi bene che questo squilibrio non è strettamente legato alla generica quantità di cibo introdotto bensì alla tipologia e quantità di macronutrienti presenti nell’alimento consumato.
Ad esempio un singolo pezzo di crostata può equivalere, a livello calorico, ad un pasto completo (pasta, carne, contorno e frutta).
Immaginiamo di versare acqua in un bicchiere posizionato in una bacinella; quando il bicchiere si riempie l’eccesso d’acqua trabocca nella bacinella, riempiendola progressivamente. Il bicchiere rappresenta il nostro fabbisogno energetico, la bacinella rappresenta la capacità di accumulare il surplus calorico sotto forma di grasso.
Il corpo è in grado di aggiungere bacinelle progressivamente più grandi, se necessario, a garanzia che nulla si sprechi. Questo meccanismo ancestrale, oggi scomodo, ci ha salvato nelle ere in cui la stagionalità dei vegetali ed il letargo degli animali, rendevano disponibile il cibo solo per brevi periodi dell’anno.
Lo sporadico surplus calorico non causa accumulo di preoccupanti quantità di grasso; anzi, per quelli nelle condizioni metaboliche migliori, potrebbe dar origine ad un incremento del dispendio calorico generale, con conseguente consumo di una porzione maggiore di grassi.
A questo punto forse ti starai chiedendo come sia possibile mangiare di più e non ingrassare, anzi addirittura dimagrire?!
Errore n° 3: per dimagrire basta mangiare di meno
Ridurre fortemente la quantità di cibo è un errore.
Può essere una strategia valida solo in alcuni casi, ad esempio di fronte ad un elevato grado di obesità o ad altre patologie gravi.
Può anche essere un’esigenza legata ad una particolare pratica sportiva o lavorativa.
In tutti gli altri casi è sufficiente educarsi ad un consumo di cibo sano, di buona qualità e, laddove assente, praticare un’attività motoria.
Lo so, sembra una frase fatta; ma vedremo più avanti che ci sono delle importanti considerazioni da fare a riguardo. Comunque, scegliendo il cibo e l’attività fisica giusta si ottiene il dimagrimento desiderato senza ammazzarsi di fatica e senza ridurre il cibo, anzi consumandone di più.
La strategia della “fame” funziona fino ad un certo punto, poi arriva lo stallo in cui, pur consumando modestissime quantità di cibo, non si ha più alcun progresso evidente.
A questo punto è necessario salire di livello nella scalata alla conoscenza.
Occorre sapere che i diretti responsabili della composizione corporea, inclusa la quantità di grasso che abbiamo addosso, sono gli ormoni. Alcuni dei nostri ormoni variano in base al tipo di cibo che consumiamo, ecco perché la qualità del cibo è più importante della quantità quando si vuole dimagrire.
Mangiare poco e digiunare rallenta le nostre capacità di consumare calorie e di conseguenza di bruciare anche grassi.
Segreto n° 3: per dimagrire occorre aumentare la quantità di cibo “sano” consumato
Coloro che pur mangiando “poco” non riescono a perdere grasso o addirittura tendono ad ingrassare, con molta probabilità stanno introducendo poco cibo e/o consumando poche calorie. L’incremento moderato, metodico e selettivo, del consumo di cibo ed, in alcuni casi, dell’introito di calorie, ha dimostrato essere la giusta soluzione per tutte quelle persone che non riescono più a dimagrire pur mangiando poco. Ciò è particolarmente valido per quelle persone che, ad un regime alimentare ipocalorico, abbinano un’attività ginnica generica, non riuscendo ugualmente a perdere grasso in quantità apprezzabile.
Per la stessa logica anche coloro che sono abituati a mangiare tanto, le “buone forchette” per intenderci, non devono assolutamente “flagellarsi” con improbabili digiuni e privazioni alimentari nel tentativo di dimagrire.
L’imperativo per nutrirsi e per stimolare gli ormoni nella corretta maniera è mangiare bene ed a sufficienza.
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Qui di seguito riassumiamo, quindi, i tre primi passaggi fondamentali da compiere, grazie ai quali già iniziarai a dimagrire rieducando il tuo corpo a livello nutrizionale. Tre semplici regole, facili e (sono sicuro) gradite di cui sicuramente non eri a conoscenza e che, guarda caso, sono le prime che devi adottare, le prime a cambiarti la vita.
Nuove priorità:
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... per dimagrire, migliorare l’umore, essere più vitali, fisicamente più prestanti ed infine, ma non per ultimo, incrementare le vostre prestazioni sessuali.
*Abbiamo accennato ad alcuni ormoni di cui proseguiremo la trattazione nei prossimi capitoli.

Non accontentatevi delle imitazioni, consumate l’originale bontà di madre natura.
Foto di Jane D. da Pexels
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